giovedì 25 novembre 2010

Filastrocca delle parole curiose


 
Filastrocca delle parole curiose
che sembrano dire tutt'altre cose;
parole che generano confusione,
a cui bisogna fare dell'attenzione.

Un bullo, di certo, non è un bullone,
un'aquila, poi, non fa un aquilone.
Dalla pulce non nasce un pulcino,
un piccolo fiore non è un fiorino.

Il bottino non è un piccolo bottone,
non fanno a botte le brave persone.
Un bottone non è una grossa botte,
le cotte dei preti non vanno cotte.

Una pianta non genera un pianto,
una manta non sposa un manto.
"Non ti scordar di me" è un fiore,
ma myosotis lo chiama il cultore.

Un topo strano non è un topazio,
il toponimo sta nello stesso spazio.
Un'orma grossa non è un ormone,
un grande mago non è un magone.

La donnola è un piccolo animale,
l'omologo ad un altro è uguale.
L'omonimo è la stessa persona,
l'oziosa può essere una poltrona.

Un canone è una tassa da pagare,
un canotto sta in mezzo al mare;
un canino non è un cagnolino,
ed un cavillo non è un equino.

La radice va interrata e coltivata,
va estratta, però, se è quadrata.
La pinacoteca non è una pineta,
e stare a regime è fare la dieta.

I monsoni sono venti orientali,
due zero-dieci sono venti decimali.
Al gioco col morto non c'è nessuno,
chi mangia, poi, spezza il digiuno.

Di parole curiose ce ne son tante,
impossibile citarle tutte quante.
Filastrocca delle parole strane,
filastrocca delle parole... italiane.
(Pino Bullara)


















2 commenti:

Antonietta ha detto...

geniale, semplice, deliziosa

Pino Bullara ha detto...

Tre aggettivi lusinghevoli....
ma azzeccati!
Era da una vita che gioco con le parole "curiose";
ieri, all'improvviso, mi si è accesa la "lampadina"...
e sono nati questi versi, in men che non si dica.
Grazie Anto.
Pino